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Grinduro: che cos’è questa manifestazione e quali sono gli eventi in programma per il 2022?

Grinduro è proprio ciò che suggerisce il nome: Gravel Road Race + MTB Enduro, un lungo anello di asfalto e sterrato, dove i tempi di arrivo non si basano sul tempo complessivo del circuito, ma su quattro segmenti cronometrati (ognuno di circa cinque – sette minuti).

Grinduro non è però solo una corsa in bicicletta. È una celebrazione del ciclismo con tanta enfasi sul divertimento, cibo eccellente, una mostra d’arte e incredibili biciclette fatte a mano, musica dal vivo, campeggio e un’atmosfera da festival.

Il percorso è una cosa seria (60 miglia di continui saliscendi su terreni accidentati) ma il Grinduro non è pensato per essere una festa della sofferenza. Ogni percorso presenta un mix di superfici (pavimentazione liscia, ghiaia e terra battuta), lunghe salite e discese singletrack.

La partenza di massa è in stile Gran Fondo, si pedala fuori dalla città e si sale la prima salita tutti insieme, perché il tempo complessivo non conta, solo i quattro segmenti cronometrati.

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La quota di iscrizione include una colazione gourmet, pranzo e cena il giorno della gara e tutti i racer camp senza costi aggiuntivi presso i Grinduro Village Campgrounds. Ci sarà anche la vendita di cibo il venerdì sera e la domenica mattina.

Gli sponsor dell’evento sono Giro (main sponsor), SRAM, Zipp, Maxxis e Komoot.

GRINDURO: EVENTI 2022

In attesa delle date, vi riportiamo l’elenco delle località in cui si terranno gli eventi Grinduro 2022.

  • Galles (UK)
  • California (USA)
  • Italia
  • Svizzera
  • Giappone
  • Australia

LO SPIRITO DEL GRINDURO: LE PAROLE DI JOE PARKIN

Joe Parkin è un ciclista americano che si è trasferito in Belgio nel 1985 all’età di 19 anni per correre a livello professionale. Dopo sei anni come pro in Europa, gareggiando in classiche monumento come la Parigi-Roubaix, è tornato negli USA e si è concentrato sulle corse di mountain bike. Oggi è editore statunitense di Enduro Mountainbike Magazine, ha fondato Grinduro e ha scritto due libri sulla sua carriera agonistica: “A Dog in a Hat” e “Come and Gone“.

C’è un tipo di corsa in bicicletta di cui non si sente mai parlare. Da qualche parte sul percorso, lontano dalle telecamere, c’è un gruppo di ciclisti che non sta pensando alla vittoria assoluta. In genere, questi corridori, seriamente staccati dai contendenti nella generale, fanno molta fatica per arrivare in cima alle grandi salite. Una volta che raggiungono la cima, però, volano per la discesa, tenendo anche velocità di 20 chilometri all’ora in più rispetto ai leader e riguadagnando manciate di minuti. Questo era il mio destino nella vita. Ero uno dei corridori di cui non hai mai sentito parlare e che veniva sempre staccato in montagna. Potrei perdere un paio di dita e ancora mi basterebbe una mano per contare il numero di volte che ho superato la vetta con i primi, ma ero un davvero un fantastico discesista. Se chiudo gli occhi sento ancora alcune di quelle discese sulle Alpi e sui Pirenei. Andare in discesa è sempre stato qualcosa di speciale per me. Solo un paio di anni fa ho partecipato al mio primissimo evento Enduro World Series. In questo evento, i corridori pedalano fino alla partenza di una sezione cronometrata e poi attaccano la breve cronometro individuale con tutto ciò che hanno in corpo. Alla fine della “tappa”, hanno la possibilità di prendere un drink, chattare con i media, i compagni di squadra e gli amici prima di pedalare, il più delle volte a un ritmo di conversazione con qualcuno al loro fianco, verso l’inizio della fase successiva. L’enduro mi ha ricordato le corse di gruppo notturne che ero solito guidare dal negozio di biciclette California Pedaler a Danville, in California. Ci saremmo incontrati e avremmo navigato a un ritmo casuale fino alla base del Monte Diablo, ci saremmo riorganizzati e poi avremmo corso per circa 10 km fino alla stazione dei ranger in cima alla montagna. Lì aspettavamo che tutti ci raggiungessero e, quando ognuno di noi era pronto, correvamo la discesa a tutta. Proprio come le persone che facevano quel giro settimanale sul Monte Diablo, i corridori di enduro che ho visto erano un gruppo eterogeneo. A livello d’élite, c’erano professionisti provenienti da mondi apparentemente opposti del DH e dell’XC. Ma forse la cosa più impressionante è stata l’enorme numero di ciclisti di tutti i giorni: persone che potrebbero non avere il tempo e l’inclinazione a contare i watt per ore e ore nella speranza di vincere una gara di cross-country, o a cui potrebbe non piacere l’idea di iscriversi a un evento di downhill. Ma erano tutti là fuori a competere e… dal mio punto di vista, sembrava che si stessero divertendo. Allora perché non prendere un po’ dalla scena delle mtb enduro, un po’ dalle gare gravel, un po’ dalle granfondo, e creare un nuovo tipo di gara ciclistica più amichevole, all-inclusive e più emozionante per ogni ciclista? Immagina un evento competitivo che ti porti in bici tutto il giorno, ma che ti faccia soffrire solo per un breve periodo di tempo. Immagina ciclisti occasionali e professionisti, ciclocrossisti e specialisti di criterium, e tutto il resto, che guidano e corrono su un percorso progettato per premiare i ciclisti a tutto tondo. Ho portato l’idea a diversi amici del settore della bicicletta. Giro, intuendo subito il potenziale, ci ha creduto sin dall’inizio. Il risultato è un nuovo tipo di gara ciclistica chiamata Grinduro.

Joe Parkin

Per restare sempre aggiornato sulle news di questa manifestazione e iscriverti agli eventi, vai sul sito web Grinduro.

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