Olbia è una città della Sardegna nord orientale da molti conosciuta per l’aeroporto e per il porto, dove ogni anno sbarcano migliaia di turisti pronti per una splendida vacanza nella regione insulare. Personalmente ho visitato Olbia due volte durante l’ultima estate, rimanendo impressionato positivamente da alcune norme prese dall’amministrazione a favore dei ciclisti e dei pedoni.
Vivendo a Milano, vedo e vivo in prima persona ogni giorno tutti i pericoli a cui noi ciclisti siamo costretti e di recente, a tal proposito, su BiciMtbEbike.com abbiamo pubblicato l’importante intervista a Giacomo Pellizzari, in cui l’autore meneghino prende una posizione molto netta riguardo alla sicurezza stradale e a ciò che dovrebbero fare le autorità.
Al contrario, sono stato un paio di anni fa ad Amsterdam, rimanendo meravigliato dal rispetto verso ciclisti e pedoni presente nella capitale olandese. Si può dunque fare qualcosa per migliorare la drammatica situazione presente oggi in Italia? Certamente sì e Olbia, città di circa 61.000 abitanti, si pone come modello da seguire a livello nazionale.
Olbia, zona 30 e BiciPlan
Il 1o giugno 2021 è entrato in vigore il nuovo provvedimento relativo al limite massimo di velocità di 30 km/h. Riportiamo qui le parole del sindaco Settimo Nizzi:
Così come approvato con la delibera del 5 maggio, la n. 83, dal 1o giugno in tutti i centri abitati del Comune, in città e nelle frazioni, il limite massimo di velocità è di 30 chilometri orari. La disposizione ha il duplice obiettivo di aumentare la sicurezza per le persone e di consolidare un nuovo concetto di mobilità urbana sempre più ecosostenibile. Si tratta di una scelta in linea con quelle di città importanti a livello nazionale ed europeo. Un altro passo avanti per rendere la nostra città sempre più bella, fruibile e a dimensione di cittadino.
Da quella data, dunque, il limite massimo di velocità per le automobili è passato da 50 km/h a 30 km/h nel Centro Urbano e nei comprensori di Murta Maria, San Pantaleo, Berchiddeddu, Rudalza – Marinella – Porto Rotondo e Pittulongu. Dopo un anno e mezzo, la situazione è nettamente migliorata, gli incidenti sono calati e buona parte dei cittadini si dice soddisfatta per questo importante cambiamento.

Non solo zona 30, ma Olbia è stata anche la prima città italiana ad avere adottato il BiciPlan e il PediPlan, due piani studiati per facilitare gli spostamenti dei cittadini in bici e a piedi nella vita quotidiana. A tal proposito, così si era espresso il sindaco Nizzi sul portale del Comune di Olbia:
I due piani non sono altro che i primi due esiti del progetto europeo CycleWalk che vede impegnato dal 2017 il nostro Comune nel progettare la mobilità del futuro assieme ad altri sette partner provenienti da cinque Paesi diversi. Alla base di questa nuova fase sostenibile di pianificazione della mobilità è chiara la volontà di accompagnare i cittadini nel cambiamento, portando Olbia agli standard europei di mobilità sostenibile, nel rispetto delle diverse velocità, sicura, ospitale e accessibile. Vi è inoltre una visione più a lungo temine, che vuole ri-centrare la mobilità sulla persona e le categorie più fragili, recuperando spazio pubblico per una città più vivibile. Le attività dei due piani, in coerenza con le linee guida ministeriali, sono già iniziate nei primi mesi dell’anno con il coinvolgimento dei portatori di interesse e con le campagne di indagine sulla mobilità, le infrastrutture e l’incidentalità. Adesso è fondamentale il contributo dei nostri concittadini.
Zona 30 anche a Bologna e Milano?
Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, dovrebbe seguire l’esempio di Olbia durante il 2023, mentre Milano potrebbe accodarsi nel 2024. Certamente, nel corso degli anni, sono state fatte tante promesse riguardanti la sicurezza stradale a Milano, ma finora poco è cambiato nel concreto.
Certamente non è semplice applicare una regola del genere a una città che conta 1.350.000 abitanti (Amsterdam ne conta poco più di 900.000), ma bisogna provarci e non tergiversare più. A tal riguardo, il consigliere di maggioranza Marco Mazzei ha dichiarato:
Su Milano a 30 km/h: perché non la realizziamo subito, oggi stesso? Perché non stampiamo un cartello o un adesivo da mettere sull’automobile, sulla moto, anche sulla bici con scritto: IO VADO A 30 KM/H? E, soprattutto, perché non iniziamo noi tutti oggi, subito, ad andare a 30 km/h?
Mazzei ha ragione e proprio qui sta il fulcro della situazione. Perché fare (forse) domani ciò che potrebbe essere attuato oggi e grazie a cui molte persone potrebbero trarre beneficio? E, in questo caso, il beneficio non è qualcosa di economico, ma la nostra stessa vita!
[…] Per completezza di informazione, qui trovate il link del botta e risposta tra Beppe Severgnini e Giangiacomo Schiavi sulle pagine di Corriere Milano. Qui invece potete leggere il post su “Olbia, zona 30 e BiciPlan“. […]